Il Parmigiano Reggiano è un formaggio che viene prodotto da circa nove secoli. Sempre nello stesso modo, sempre con gli stessi sapienti metodi artigianali dei casari, sempre con quei gesti e quelle cure che vengono tramandate di generazione in generazione.
Eppure, quello del “Re dei Formaggi” è un mondo incredibile di saperi, conoscenze, sapori e gusto. Qualcosa di lui, in tutta la sua immensità, potrebbe ancora sfuggirti.
Ecco tre cose che (forse) non sai del Parmigiano Reggiano.
Puoi descrivere il gusto del Parmigiano Reggiano con una sola parola
Tre vocali e due consonanti sono tutto quello che ti serve per descrivere il gusto sapido e piacevole del Parmigiano Reggiano, quello che solletica le papille gustative e rende
Umami è il termine con cui puoi descrivere l’esperienza sensoriale indimenticabile data dall’assaggio del “Re dei Formaggi”. È una parola giapponese, che noi tradurremo con la parola “saporito”, ma che nel dettaglio indica il sapore di glutammato, particolarmente presente nella carne, negli alimenti ricchi di proteine, e nei formaggi, naturalmente.

È il formaggio più celebre della storia
Boccaccio, Molière, Dumas, Napoleone e Casanova sono tra i più illustri personaggi che non hanno saputo resistere al richiamo inebriante del Parmigiano Reggiano.
Nel suo celebre Decamerone, infatti, Boccaccio descrive “una montagna di Parmigiano grattugiato, su cui venivano fatti rotolare maccheroni e raviuoli”: già nel 1344, insomma, qualcuno aveva capito come esaltare le proprietà del nostro formaggio preferito in cucina.
Qualche secolo più tardi, poi, il commediografo francese Molière lo tenne come ultimo desiderio. In punto di morte, infatti, chiese una scaglia di Parmigiano Reggiano per congedarsi dalla vita terrena.
Fagiolini e Parmigiano Reggiano, invece, era uno dei piatti preferiti di Napoleone: da quando era stato iniziato al “Re dei Formaggi” da sua moglie Maria Luigia, duchessa di Parma, non era più riuscito a separarsene.
Infine Casanova. Pare che il più grande seduttore della storia usasse il Parmigiano Reggiano per omaggiare le sue conquiste. Del resto, lo diciamo noi che il nostro formaggio è bello e buono.
Sai cosa è successo il 7 agosto 1612?
In quella data il notaio della Camera ducale di Parma stilò un atto in cui si diceva che il formaggio di Parma fosse tale quando era “alle cassine delli infrascritti luoghi, cioè, del Cornocchio, di Fontevivo, di Madregolo, di Noceto et di simili luochi circonvicini alla medesima città di Parma”.
Inizia così il percorso del Parmigiano Reggiano verso la Denominazione d’Origine Protetta. L’intuizione era stata del duca Ranuccio I Farnese che favorì nel suo territorio i pascoli e la costituzione di grandi allevamenti. Inoltre, tutelò commercialmente il formaggio prodotto nel suo Ducato dalla concorrenza degli altri formaggi.
Oggi, la zona di produzione del Parmigiano Reggiano è regolamentata dalle norme del Consorzio del Parmigiano Reggiano e comprende le provincie di Reggio Emilia, Modena, Parma, Bologna, a sinistra del fiume Reno, e Mantova, a destra del Po.
Il Parmigiano Reggiano, insomma, è un formaggio dalla lunga e ricca storia, così come molteplici sono le sue proprietà nutritive, i suoi benefici per la salute, i suoi aromi e i suoi possibili abbinamenti. Non si finisce mai di scoprirlo. Ed in fondo è un bene, così si ha sempre un motivo in più per il prossimo assaggio…
